Voglio parlare di due festival che hanno una cosa in comune: non è la location, né il tipo di proposta musicale.
Ma allora cos’è?
La capacità di far sentire a casa la gente che vi partecipa, come una festa tra amici veri, piena di momenti che ti scaldano il cuore. C’è quella sensazione di stare bene e la frase che ho ripetuto di più in quei frangenti è “Che bello essere qui”.
Insomma, in Italia non saremo capaci di fare i grossi festival o le rassegne (se siete andati o avete testimonianze di prima mano, tra token, organizzazione scandalosa, spazi e tempi gestiti male, prezzi folli, eccetera… beh sapete di cosa parlo), però ad un livello più piccolo ci sono delle cose favolose.
I due festival sono l’A Forest Festival e il Punk Rock Raduno, ma sicuramente ce ne sono altri in giro che riescono ad avere quell’atmosfera rilassata e un mood felice. E sono pure gratis.
L’A Forest Festival si è tenuto a Cigole a giugno, è stata la prima edizione ma in realtà nasce in completa continuità con il mitico (e da me stra-amato) No Silenz Festival, che per tante edizioni ha allietato e movimentato le estati della bassa bresciana. La capacità di scegliere e selezionare band e progetti musicali interessanti è rimasta inalterata. Anche il luogo è rimasto lo stesso, il bellissimo parco della Villa Cigola Martinoni, così come la decisione di avere un festival completamente gratuito, un ottimo servizio ristorazione, bancarelle non banali e un’atmosfera incredibile.
Sono riuscito a partecipare alla terza e ultima serata, quella di sabato 11 giugno. Sul palco si sono alternati tre gruppi che non conoscevo ma che ho apprezzato. Ma che bella questa cosa che posso fidarmi al 100% della scelta di un festival sapendo che, chiunque suoni, il livello sarà alto?
Le tre band in questione sono state capaci di entusiasmare il pubblico in tre modi completamente diversi: gli Xwit con il loro alternative rock psichedelico, l’indiepunk / garage dei Jackson Pollock, il trip avant garde / math / psych degli americani Horse Lords, hanno reso questa prima edizione indimenticabile.
Settimana scorsa invece si è tenuta la quinta edizione del Punk Rock Raduno, a Bergamo, organizzato dai ragazzi dell’Edonè. Anche in questo caso sono riuscito ad assistere all’ultima giornata (la quarta, quella di domenica 17 luglio) ma, diversamente dal caso precedente, sono andato specificatamente per vedere i Bobby Lees, un giovanissimo quartetto che nel 2020 ha esordito con “Skin suit”, prodotto da Jon Spencer, e che recentemente ha pubblicato su Ipecac l’EP “Hollywood Junkyard”.I 4 ragazzi di New York non mi hanno deluso: il loro set è durato solo mezz’ora ma è stato infuocato, coinvolgente e ci ha lasciato senza respiro, pieni di adrenalina e con la voglia di vederli ancora, al più presto possibile, in un concerto più lungo. Speriamo tornino presto da queste parti!
Insomma, complimenti agli organizzatori, agli addetti ai lavori, ai ragazzi che si sono occupati della cucina, del bar, i gestori delle bancarelle e dei banchetti, e a tutti quelli che mi hanno fatto passare dei momenti fantastici e mi hanno fatto fare il pieno di musica e sorrisi. Questi sono i motivi per cui amo i piccoli festival fatti bene, col cuore ma anche con tanta testa e professionalità. E, voglio ricordarlo, sono stati due festival ad ingresso completamente GRATUITO!
E voi, avete piccoli/medi festival che amate particolarmente?