Go back to the north soundz (Icelandic music pt. 1)
Ho aspettato fin troppo tempo a scrivere questo post e nemmeno io so il perché. Dall’ultimo viaggio in Islanda sono passati 3 mesi belli pieni ma i ricordi sono ancora forti, rimangono senza sbiadire. Così come rimane la musica che è tornata con me. Ecco un assaggio del bottino di quest’anno:
* Mugison – “Mugiboogie” (2008): il pazzo bluesman di Isafjordur mi piace un sacco e se l’anno scorso mi ero buttato sul colonne sonore scritte da lui, quest’anno non mi sono lasciato scappare il suo ultimo disco (in attesa di uno nuovo). Clichè e rimandi folk, blues, rock sfruttati in maniera molto varia, forse in alcuni casi anche troppo e il rischio di perdere la bussola è alto, soprattutto quando si è sopra il 66° parallelo.
* Seabear – “We built a fire” (2010): I Seabear si sono trasformati da un progetto prevalentemente incentrato su Sindri Màr Sigfùsson a una band vera e propria di sette elementi. Allo stesso modo l’evoluzione musicale e nella scrittura dei pezzi è stata eccellente e sono riusciti a mettere a fuoco un disco folk rock importante. Ci potreste trovare dentro i Belle & Sebastian, gli Yo La Tengo, gli Arcade Fire. Ma soprattutto ci trovate dentro dei bravissimi artisti islandesi.
* Stafrænn Hákon – “Sanitas” (2010): una novità per me, mi era quasi completamente sconosciuto se non per un paio di bellissimi pezzi sentiti in rete che mi hanno rivelato le grandi qualità di Olafur Josephsson, il cantautore a capo del progetto. Da innamorarsene.