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#11 On and on and on and on

29 domenica Mar 2020

Posted by Felson in at the drive-in

≈ 1 Commento

Mettete il ditino sul tasto repeat, siamo a  #11 “A song you never get tired of”.

Premessa: tutte le canzoni presentate nelle 10 precedenti puntate avrebbero potuto essere qui, e probabilmente anche le prossime (non le ho ancora scelte). Assieme a mille altre ancora. Sono legato a tante canzoni diverse, per i più disparati motivi. Pezzi che conosco a menadito, che ascolto da, boh, più di 20 anni ma ancora oggi riescono a dirmi qualcosa.

E magari anche a trasmettermi quel fremito della prima volta che quelle note e quelle parole mi sono arrivate all’orecchio, e poi alla testa, e poi allo stomaco.

Quindi tagliamo corto e beccatevi questo pezzone, che a distanza di anni mi fa ancora sobbalzare. Ecco una versione live totalmente incendiaria di One armed scissor in cui gli At The Drive-In mettono a ferro e fuoco il piccolo palco di Conan O’Brien:

E invece

02 giovedì Mar 2017

Posted by Felson in at the drive-in

≈ 1 Commento

Rettifico felicemente il post precedente con una notizia sorprendente: gli At The Drive-In suoneranno al Carroponte il 22 agosto!
Ci si vede lì.

17 anni dopo

23 giovedì Feb 2017

Posted by Felson in at the drive-in

≈ 3 commenti

Il 5 maggio uscirà il nuovo disco degli At The Drive-In. Il lavoro si intitolerà “in•ter a•li•a”, sarà pubblicato da Rise Records e conterrà 11 pezzi (per 41 minuti in totale) tra cui Governed by contagions (uscita a inizio dicembre) e il nuovo singolo Incurably innocent. La formazione sarà quella dell’ultimo periodo, quindi con Keeley Davis al post di Jim Ward.
Il gruppo verrà in Europa ad agosto per girarsi i festival ma nessuna data in Italia, evabé.
Ora godetevi questo gran bel pezzo:

News sparse

11 domenica Dic 2016

Posted by Felson in at the drive-in, crystal fairy

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Sparse e anche poche:
*i Crystal Fairy (il supergruppo di cui avevo già parlato qui) hanno rilasciato un secondo pezzo, Chiseler. Non male anche se meno bello dell’altro ma la voglia di ascoltare tutto il disco rimane inalterata. Lo si può ascoltare sempre sul loro bandcamp.
*gli At The Drive-In rilasciano un pezzo nuovo dopo 16 anni. Si intitola Governed by contagions , la potete ascoltare qui sotto e scaricare gratuitamente dal loro sito ufficiale. Però la domanda che tutti si fanno è: a cosa porterà tutto ciò? Episodio isolato o nuovo disco in arrivo?

Appunti per le prossime uscite

13 giovedì Ott 2016

Posted by Felson in amiina, at the drive-in, crystal fairy, le butcherettes, lee ranaldo, mars volta, melvins

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Nuovi dischi in arrivo per:
*Amiina: si intitolerà “Fantomas” e uscirà il 25 novembre per Mengi, un progetto interessante di cui conoscevo poco. Si possono ascoltare delle preview di ogni pezzo qui e l’impressione è ottima.
*Lee Ranaldo: nuovo disco entro fine anno intitolato “Electric trim” (di cui non ho capito la data di uscita esatta né l’etichetta) e nuova band di accompagnamento in tour (El Rayo), formata dallo spagnolo multistrumentista Raul ‘Refree’ Fernandez (anche produttore del disco assieme a Lee) e Cayo Machancoses. Nel disco invece ci sono contributi del vecchi e validi compari dei Dust (Steve Shelley, Alan Licht, Tim Luntzel), ma anche di Nels Cline, Sharon Van Etten e Kid Millions.
*Crystal Fairy: è un supergruppo formato da Buzz Osborne e Dale Crover (Melvins) + Omar Rodriguez-Lopez (At The Drive-In, Mars Volta e mille altri progetti) e Teri Gender Bender (Le Butcherettes) che pubblicherà a febbraio 2017 un omonimo disco d’esordio. Per adesso si può ascoltare Drugs on the bus, un ottimo pezzo che promette benissimo.

I must have read a thousand faces

10 domenica Apr 2016

Posted by Felson in at the drive-in, le butcherettes

≈ 2 commenti

E almeno quelle mille persone, provenienti da ogni parte d’Italia e non solo, erano giovedì sera al Fabrique per l’attesissimo e unico concerto italiano degli At The Drive-In.
Aprono puntuali (e presto, come piace a noi giovani vecchi) Le Butcherettes: tutto lo show è sulle spalle di Teri Gender Bender che canta, grida, si agita, suona, scende tra il pubblico, balla. I suoi compagni al basso e batteria, vestiti tutti di rosso come lei, macinano basi ritmiche su cui lei aggiunge di tutto. Un buon set per scaldare il pubblico che a poco a poco riempie il locale.
E poi giunge il momento, dopo un’attesa che si portava avanti da troppi anni. Gli At The Drive-In hanno fatto un concerto bomba, senza risparmiarsi e dimostrando che fare una breve reunion con tour solo per soldi non è per forza una cosa negativa se si fanno degli show con così tanta passione. L’assenza di Jim Ward non è pesata, quello che ha fatto un po’ storcere il naso in molti è stata la resa acustica visto che i primi tre pezzi sono stati pessimi da quel punto di vista (ma poi la situazione per fortuna è migliorata). Sono inezie però di fronte a un’ora e venti di show incendiario e una scaletta perfetta (mancava solo Non-zero possibilities ma va bene così dai).
È stato il concerto delle braccia in alto, il dito al cielo e i testi urlati, tanta partecipazione e tanta gioia. Raramente ho sentito un’unione così stretta tra pubblico e band, un senso di appartenenza che è stato coltivato in tutti questi anni. Perché diciamolo, a parte qualche giovane o molto giovane, era un concerto sentito al 200% soprattutto da chi quel disco l’ha amato e vissuto dal primo momento, un sentimento coltivato per tanti anni  che è uscito prepotentemente l’altra sera.
Pezzo migliore della serata: Invalid litter dept. davvero da brividi.
Nota a margine: il banchetto ufficiale non vendeva musica (come è oramai di moda ai concerti), però aveva delle magliette davvero belle a cui non sono riuscito a resistere.

Notizie!

22 venerdì Gen 2016

Posted by Felson in at the drive-in, iggy pop, pj harvey

≈ 2 commenti

Per giorni non succede niente e poi PUM!, tre notizie tra l’interessante e il oddiooooooh tutte assieme.
*Svelati i dettagli sul nuovo lavoro di PJ Harvey: si intitolerà “The hope six demolition project”, uscirà il 15 aprile e conterrà 11 tracce. Ci sarà anche un tour a giugno, luglio e agosto che non toccherà l’Italia, purtroppo. Inoltre ieri su BBC6 hanno fatto ascoltare in anteprima il nuovo singolo, The wheel. Non è un singolo killer come lo era stato The word that maketh murder ma mi è piaciuto (ovviamente è da riascoltare meglio), musicalmente siamo sulla linea tracciata dal disco precedente, un rock che travalica i confini del tempo e dello spazio (comunque è già su Spotify).
*Gli At The Drive-In hanno bisogno di soldi per cui faranno un tour americano e uno europeo, che toccherà anche Milano per una data al Fabrique il 7 aprile, con di spalla Le Butcherettes (arrivate al terzo disco che devo ancora ascoltare). Oggi ho già preso i biglietti, perché sì.
*A marzo uscirà un nuovo disco di Iggy Pop intitolato “Post pop depression”. Le canzoni sono scritte con Josh Homme e suonate con la collaborazione di Dan Fertita e Matt Helders (+ anche  Troy Van Leeuwen e Matt Sweeney che però non si sono guadagnati gli onori di foto e nome sulla copertina). Insomma, una sorta di supergruppo anche se il progetto rimane a nome Iggy Pop. Primo singolo “Gardenia” già disponibile sul tubo (caruccio).

This station is now operational

10 martedì Gen 2012

Posted by Felson in at the drive-in, refused

≈ 4 commenti

E niente, si riuniscono gli At The Drive-In. Non so se esserne strafelice oppure temere per il peggio. Nel frattempo da ieri (giorno della notizia) una frenesia senza fine si è impossessata di me.
Ma non è finita, miei cari: oggi arriva la notizia che si sono riuniti anche i Refused.
Mammamia.
Di questo passo dopodomani risorge John Lennon.

This station is non-operational

23 giovedì Set 2010

Posted by Felson in at the drive-in

≈ 2 commenti

This station is non-operational.

[guardando questo video]
Juny: Certo che gli At The Drive-In erano proprio grandi.
Felson: Eggià.
J: E quel disco!
F: Enorme, uno dei miei dischi della vita.
J: E guarda come si muove il cantante, lo amo!
F: Lo ami per i capelli o per come si muove?
J: Tutte e due.
F: Ah ecco.
J: Maaaa… una reunion è possibile? Come la vedi?
F: No no, è una delle cose più difficili. Secondo me te la puoi scordare.
J: Noooooo. Voglio fare qualche ricerca.
F: Ok.
J: Federico, mi cerchi per favore “Reunion At The Drive-In” su Wikipedia?
F: Ahahahahah.
J: Fatto.
F: Cos’hai cercato?
J: “Reunion at the drive in” su Google.
F: È cosa dice il primo risultato?
J: “No At the drive-in reunion”.
F: Ecco.

I’m just tired of counting bodies, in this mausoleum tardy

06 domenica Nov 2005

Posted by Felson in at the drive-in

≈ 8 commenti

I’m just tired of counting bodies, in this mausoleum tardy…

Rabbia esplosa nel migliore dei modi. “Relationship of command”, At The Drive-In, 2000. Un disco da far impallidire chiunque. Un gruppo che non c’è più, un etichetta che non c’è più (la Grand Royal dei Beastie Boys). Dodici pezzi che rimangono:

1- Arcarsenal: fa subito terra bruciata con il suo avvertimento gridato senza remore: “Beware!”. Un inizio migliore non era possibile.

2- Pattern against user: conferma che il gruppo ha la potenza di un assalto di cavalleria unita all’intrigante capacità del miglior sarto. La stoffa è resistente, la trama è intrigante.

3- One armed scissor: era il primo singolo, perfetto. Grandi stacchi, grandi rincorse chitarristiche, grandi bolle compresse che si espandono.

4- Sleepwalk capsule: gridano “pacifier pacifies” ma al posto della pace arriva l’uragano.

5- Invalid litter dept.: probabilmente è l’episodio più alto dell’intero album. Rarefatto e affilato allo stesso tempo. Parlato e cantato in alternanza, e poi il grido finale di Cedric che non lascia scampo. Me lo sento nello stomaco, sono io che grido la mia disperazione, la mia rabbia, che vomito ciò che sento. Mi sento sfinito.

6- Mannequin republic: canzone a rotta di collo, veloce e letale.

7- Enfilade: in titolo dice tutto. Ti prende d’infilata mentre non te ne accorgi.

8- Rolodex propaganda: spunta il padrino del rock ‘n’ roll Iggy Pop, il risultato è ottimo, ma la collaborazione né toglie, né aggiunge nulla al tutto.

9- Quarantined: piove, ho freddo, vedo cose che non esistono. “Single sparks are spectral fires”. La mischia selvaggia si riaccende.

10- Cosmonaut: brutale. Spietato. Riff incendiario e gli altri dietro a valanga. “Is it heavier than air?”.

11- Non-zero possibilities: pezzo pianistico che placa gli animi in favore di un malessere struggente. “Confusion in hungry”.

12- Catacombs: la fine, tutto viene seppellito, le ultime macerie vengono distrutte. “This gravity is a quadriplegic horse and carriage”? No, tutto il contrario.

La materia di suoni e stili è plasmata, deframmentata e poi assemblata dal gruppo in modo inimitabile. Gli Atdi non esistono più oramai, da essi sono nati numerosi progetti (Sparta, De Facto e Mars Volta) ma nessuno come il gruppo originario. Uno di quei dischi che ho consumato e che amo alla follia. Uno di quei dischi che so a memoria ma ad ogni ascolto scopro qualcosa di nuovo. Un lavoro dal valore indiscutibile.

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