Era da tanto tempo che non andavo al festival dell’Indipendente, una volta Indipendent Days Festival, oggigiorno solo i-Days. L’ultima volta è stato il lontano 2007. Cosa è cambiato da allora? Innanzitutto la location e l’autodromo di Monza per me è decisamente più comodo di Bologna. Non sono cambiate invece le pessime abitudini da festival italiota: ingresso consentito solo alle bottiglie senza tappo e prezzi assurdi: 3 € per mezzo litro d’acqua è una cosa su cui non si può tacere e etichetta senza pietà questa gentaglia al livello di merda. Peccato perché per il resto non è andata male.
Dei tre giorni in programma ho visto gli ultimi due, non sto qui a parlare dei gruppi minori su cui non avrei molto da dire (ok, solo due cose: Shura = electropop noioso e inutile, Eagulls = troppo derivativi) anche perché il caldo l’ha fatta da padrone e mi ha tolto qualsiasi voglia di vedermi dei set sotto un tendone invivibile (e senz’acqua, non dimenticatevelo, nemmeno per lavarsi le mani o bagnarsi la testa, maledetti!), vediamo i gruppi principali:
*Stereophonics: confermano di essere un gruppo con tanta esperienza, che nella dimensione live è rodatissima e fila via dritto come un treno. Alcuni pezzi belli, altri meno, il loro rock è piacevole ma innocuo. Ciononostante in un festival fanno la loro porca figura.
*Sigur Ros: sicuramente il punto più alto dei due giorni a cui ho partecipato. In tre sul palco, una coreografia di luci eccellente, un set spietato, intenso, duro e suonato senza dire una parola. Gran scaletta (solo 12 pezzi ma sembravano di più) e bellissimi gli arrangiamenti. Pezzi migliori: la versione malvagia di Ný Batterí e la chiusura con Popplagið.
*Biffy Clyro: in tanti dicevano che il gruppo scozzese rendeva molto di più dal vivo che su disco (su cui sono piuttosto mosci) ed effettivamente hanno fatto un buon set, tirato e dando il massimo. Ancora non capisco il grande entusiasmo che la scena hipster ha per loro (se non l’amore per cantare ritornelli/cori da stadio tutti assieme) ma non ci può lamentare della performance che hanno offerto ad un pubblico sempre partecipativo e ai limiti dell’invasato. Lo stesso pubblico che se ne è andato in massa dopo il set dei loro beniamino alla stregua di una versione 2.0 dei fan di Vasco.
*Suede: è difficile parlarne con cognizione di causa. Il gruppo di trova a suonare con poco pubblico e con una marea di problemi tecnici che ne hanno condizionato la resa. È successo di tutto e quello che segue ha trasformato un set andato subito in vacca in una delle cose più punk rock, surreali e involontariamente divertenti che io abbia mai visto:
– secondo pezzo (Trash) e Brett getta già via il microfono – Scompare dietro le quinte per farsi cambiare l’auricolare/spia che non funziona (nel frattempo il pezzo finisce muto)
-altri pezzi cantati a sprazzi tra monitor che non si sentono, auricolari scagliati in giro, microfoni lasciato per terra
-battibecchi con il pubblico ( “Abbiamo qualche problema tecnico, come potete vede… Cos’hai detto? COS’È CHE HAI DETTO?!? VUOI CANTARLA TU? CANTALA TU!” – Gelo nel pubblico – Tizio del pubblico canta meglio di Brett Anderson e non vuole ridargli il microfono – Brett s’incazza come una biscia “Bravi, bravi, visto che avete una lunga tradizione cantate con me” + Cantata collettiva, ci amiamo tutti)
-Fonici che corrono
-Spia di un chitarrista che salta (sì, anch’essa), panico a bordo palco
-Bagni di folla a più riprese, abbracci sudati tra frontman e pubblico
-Il chitarrista suona per finta
-Centordicesima spia che salta, il panico continua
-Mossa del microfono fatto roteare,  allungando sempre di più il cavo + sventagliata a tanto così dalla testa del fonico che fa per alzarsi, ma viene placcato dal chitarrista (l’altro, quello che suonava davvero) e gli salva la vita in stile scena da film ambientato in Vietnam
– Altri fonici che corrono, altre spie che saltano
-Bagno di folla sulla conclusiva Beautiful ones, Brett fa per tornare sul palco dalla scaletta, si incastra il cavo del microfono – Lo getta via ancora una volta + Finisce chiamando il battimani e poi possiamo andare tutti affanculo dopo un bis stranamente senza drammi
Buonanotte.