Lezioni di pian(t)o
Prendete un gessetto bianco.
Anzi immaginatelo.
Immaginate che nell’oscurità una mano delicata prenda quel gessetto.
E con un gesto aggraziato descriva un arco.
Un segno fragile è quello che rimane.
Bianco su nero.
Come i tasti di un pianoforte.
Come il disco di Polly.
“White chalk” è davvero bello.
Etereo, rurale, struggente.
Ottocentesco nella fascinazione.
Ho voglia di ascoltarlo ancora e ancora.
E ancora.
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di certo farà schifo. quando l’amico cui l’ho donato lo passa, vedremo…
Ah, grazie della fiducia eh!
dice: è un esercizio canoro.
Ahahahahahaha.
Digli di ascoltare Avril Lavigne e di non dire cazzate.